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INDIA Articolo realizzato da D. Oldrati - www.orodicarta.it.

50.000 a.C.

Epoca a cui risalgono le prime tracce di civilà autoctona nella regione dell'Indo: si tratta di popolazioni proto-australoidi organizzate in gruppi tribali matriarcali a religione animista; parlano la lingua Munda. I loro discendenti vengono chiamati Adivasi (“abitanti originari” in sanscrito) e vivono ancora in diversi Stati dell'India, soprattutto nel nord-est.

III mill. a.C.

La Civiltà della valle dell'Indo si sviluppa per opera dei Dravidi, una popolazione di pelle scura che si stanzia lungo le sponde dell'Indo, del Gange e nell'India centrale. Si tratta di una cultura urbana basata sul commercio e l'agricoltura che vede la fondazione delle città di Mohenjo-Daro, Harappa e Lothal. Nonostante intorno al 1900 a.C. inizi il suo declino (dovuta a tre ipotesi: un'alluvione; la siccità che fa collassare l'agricoltura – disseccamento della rete idrica del fiume Sarasvati in seguito ad una catastrofe tettonica –; la penetrazione degli Arii), i Dravidi mantengono il controllo delle regioni dell'India del sud dove sviluppano regni molto evoluti tra cui i Chera, i Chola, i Pandya e i Pallava, in guerra tra loro ma indipendenti per circa 2000 anni.

II mill. a.C.

Gli Arii penetrano progressivamente nella regione da nord-ovest diffondendo il sanscrito e nel corso dei successivi due secoli sviluppano una civiltà basata sul sistema delle caste e il godimento (bhukti) della vita terrena.

Fondazione del Brahmanesimo: apparizione dei Veda (Rgveda, Sāmaveda, Yajurveda, Atharvaveda) e ruolo fondamentale del sacrificio vedico (rituale della contesa vedica, gara di enigmi come esorcismo del mistero del Brahman).

A Rishabh Dev, una divinità minore del Rgveda, i giainisti attribuiscono la fondazione del Giainismo e lo considerano il primo dei 24 Thirtamkara (“cercatore di guadi”, profeta).

I mill. a.C.

Tra l'XI e il IX sec. a.C. con l'apparizione dei Brāhmana viene formalizzato il codice di ritualità per evocare e comandare agli dei attraverso formule magiche e rituali: la conoscenza della liturgia diventa padronanza del Brahman (potere, unità cosmica).

Contemporanei dei Brāhmana e in opposizione ad essi sono gli Āranyaka che interiorizzano il sacrificio vedico: tentativo di strappare il controllo religioso ai brahmani rendendo esoterico il rapporto con gli dei.

IX sec. a.C.

Apparizione delle Upanisad, scritti metafisici che approfondiscono le credenze e pratiche dei Veda e dei Brāhmana spostando l'accento dalla liturgia all'unità sostanziale del cosmo, costituita dal Brahman. Con le Upanisad si chiude il gruppo di testi sacri chiamati Śruti (“ascoltati”, cioè non creati né da uomo né da dio, eterni).

Vive e opera Parshva (877–777 a.C), 23esimo Thirtamkara del Giainismo e primo personaggio storico della tradizione giainista. Il Giainismo va considerato una dottrina filosofica piuttosto che una religione in senso tradizionale in quanto afferma l'eternità dell'universo e quindi esclude il concetto di una divinità creatrice, riconduce l'intero cosmo a due principi primali (jīva e ajiva: gli spiriti e la materia); afferma la presenza di uno spirito (jīva) in ogni cosa, animata e non, che nel contatto con la materia (ajiva=”non- jīva) patisce; siccome l'esistenza pratica, le azioni, gli obblighi (karma) tengono il jīva incatenato all'ajiva, il giainismo predica la via della liberazione (moksa) dall'ajiva attraverso il distacco dal mondo, il non-coinvolgimento, e professa un'etica rigorosa e una forma estrema di vegetarianismo che impone addirittura di non ingerire involontariamente microorganismi bevendo o respirando.

VII sec. a.C.

Successivamente all'anno 1000 a.C. le tribù di Arii cominciano a stanzializzarsi, dando vita a vari regni e repubbliche (“janapada” = paese) in competizione tra loro. Ne emergono 16 più importanti che segnano l'epoca dei Mahajanapada (“maha” = grandi + “janapada”): Kasi, Kosala, Anga, Magadha, Vajji (o Vriji), Malla, Chedi, Vatsa (o Vamsa), Kuru, Panchala, Machcha (o Matsya), Surasena, Assaka, Avanti, Gandhara, Kamboja. In particolare le principali potenze della regione sono i regni di Kosala e Magadha.

Il Regno di Magadha è fondato nel 684 a.C. da Bimbisara, capostipite della dinastia Haryanka, detronizzata da una rivolta popolare provocata dal malcontento per la corruzione e la criminalità diffusa nel Regno. A uccidere l'ultimo regnante della famiglia Haryanka è un suo ministro, Shishunaga, che viene eletto Re dal popolo stesso e fonda l'omonima dinastia Shishunaga, al potere fino al 424 a.C.

VI sec. a.C.

Nel 520 a.C. gran parte dell'India nordoccidentale viene conquistata dagli Achemenidi e annessa all'Impero persiano di Dario il Grande. La regione resta in mano ai persiani per due secoli.

Siddartha Gautama (563-486 a.C.) fonda il Buddhismo. Vardhaman (599-527 a.C.), ultimo dei 24 profeti Thirtamkara, detto Mahavira (grande coraggioso), diffonde il Giainismo.

V sec. a.C.

Poco dopo la morte di Siddartha Gauthama, a Rajagriha (attuale Rajgir) si riunisce il 1° Concilio Buddhista sotto il patrocinio del Re Ajātaśātru di Magadha con l'intento di raccogliere tutti i discorsi del Buddha (Sūtra) e di codificare le regole monastiche (Vinaya). I Vinaya del primo Concilio sono noti come vinaya Theravāda.

424 a.C.

Mahapadma Nanda, figlio illegittimo di Mahanandin, ultimo sovrano della dinastia Shishunaga, eredita il Regno di Magadha e fonda la dinastia Nanda che regna su una vasta porzione dell'India settentrionale fino al 321 a.C.

383 a.C.

In seguito al sorgere di una corrente scissionista Mahāsāmghika (“della grande Assemblea”), che propone regole monastiche più rilassate (vinaya Mahāsāmghika) allo scopo di attirare un maggior numero di adepti, si riunisce il 2° Concilio Buddhista che si chiude con la condanna della corrente scissionista.

334 a.C.

L'Impero persiano cade sotto l'avanzata dei Greci di Alessandro Magno. Giunti al limite nordoccidentale del subcontinente indiano, i Greci sconfiggono il Re Puru nella battaglia sul fiume Idaspe (326 a.C.) dopodiché, in seguito al rifiuto dei soldati di Alessandro di proseguire verso est oltre il fiume (secondo Megastene spaventati dalla minaccia di una coalizione di eserciti pronti al  contrattacco oltre il fiume Gange), l'esercito greco si dirige verso sud-ovest. Tra il 327 e il 325 a.C. Alessandro fonda alcune colonie sull'Indo.

321 a.C.

Chandragupta Maurya, con l'appoggio di truppe greche, sottrae il trono alla dinastia Nanda e dà inizio all'Impero Maurya, un vasto territorio che unifica per la prima volta l'intero subcontinente indiano (ad eccezione del sud, controllato dai Tamil) più una grande porzione della valle dell'Indo (attuale Pakistan) strappata ai Greci grazie alla vittoria sull'esercito comandato da Seleuco I Nicatore.

Figura di spicco della dinastia Maurya è Ashóka, il quale unifica gran parte dell'Asia del sud. In seguito alla carneficina compiuta durante la conquista del Regno di Kalinga (attuale Orissa), Ashóka si pente e si converte al Buddhismo nel 262 a.C. Il Buddhismo diventa religione di Stato.

Bhadrabahu, capo dei monaci giainisti, prevede una carestia e guida 12000 monaci nell'India meridionale. Quando questi fanno ritorno dopo 20 anni trovano che i monaci rimasti hanno fondato la setta Shvetambar (“vestiti di bianco”). Per distinzione gli esuli si chiameranno Digambara (“vestiti di cielo”)

III sec. a.C.

Inserimento nel Mahābhārata della Bhagavadgītā, testo classico dell'Induismo. Attraverso l'identificazione di Krishna come Signore dell'universo, la Bhagavadgītā sposta l'accento dalla contesa vedica (Veda), dalla liturgia (Brāhmana) e dalla contemplazione del Brahman (Upanisad) sulla vita quotidiana. Arjuna, che non vuole uccidere maestri, amici e cugini schierati nel campo avversario, decide di abbandonare il combattimento ma Krishna gli impone di combattere e uccidere senza farsi coinvolgere dalle sue azioni (karma). In pratica non solo il sacrificio vedico tiene unito il cosmo, ma anche la vita quotidiana purché priva di attaccamento al 'risultato': tale meta è raggiungibile solo con lo yoga.

250 a.C.

Il Re Ashóka, allo scopo di appianare le divergenze tra le varie correnti del Buddhismo, indice il 3° Concilio Buddhista. Viene formalizzato il Canone Pāli (o Tripitaka, dei “tre canestri”), che contiene il Sūtra Pitaka, il vinaya Pitaka e un terzo corpo di scritti, l'Abhidharma Pitaka, gli approfondimenti filosofici. Ha inizio una vasta campagna di proselitismo internazionale che porta il Buddhismo fino ad Atene, in Egitto, negli odierni Myanmar e Sri Lanka. Processo di sincretismo religioso col pensiero ellenistico.

185 a.C.

L'ultimo regnante Maurya, Brhadratha, viene ucciso dal comandante in capo delle forze armate Pusyamitra Shunga, che fonda la dinastia Shunga, in carica per circa un secolo (fino al 73 a.C.). La persecuzione del buddhismo ad opera degli Shunga determina la migrazione dei monaci verso il nord e l'estinzione dell'arte buddhista nel Regno Magadha.

180 a.C.

Il Re greco-bactriano Demetrio I, dalla regione dell'odierno Afghanistan invade la valle dell'Indo dando il via alla riconquista dei territori greci sottratti da Chandragupta e fondando l'Impero Indo-greco. La prima avanzata dei Bactriani schiaccia gli Shunga verso est fino a Pataliputra (odierna Patna) ma in seguito al rovesciamento della dinastia regnante in Bactria e allo scoppio della guerra civile (175 a.C.) gli Indo-greci devono arretrare il confine con gli Shunga fino a Mathura.

73 a.C.

La dinastia Shunga viene sostituita dalla dinastia Kanva.

I sec. a.C.

Grande frammentazione geopolitica: nel 30 a.C. anche la dinastia Kanva viene spazzata via dall'aggressione dei Regni del sud e diverse casate si spartiscono la regione. Tra le più potenti emerge quella di Shatavahana, nota anche come Andhra. In seguito alla frantumazione del Regno Greco-bactriano a causa delle penetrazioni dei Saci (Indo-Sciti) e degli Yuezhi da nord (125 a.C.), l'Impero Indo-greco si spacca in due Regni minori prima di venire travolto da quelli.

29 a.C.

Si riunisce a Tambapanni, nell'attuale Sri Lanka, il primo dei due 4° Concili Buddhisti: in seguito ad una grave carestia che ha provocato la morte dei monaci più anziani, detentori della dottrina orale del canone buddhista Theravāda, per evitare che questo vada perduto si procede alla sua trascrizione in lingua Pāli su foglie di palma.

I sec. d.C.

Nel 30 d.C. il Re Kujula Kadphises unifica i territori controllati dagli Yuezhi e fonda l'Impero Kushan che controlla l'India settentrionale. La supremazia degli Yuezhi nel nord costringe i Saci a spostarsi verso sud occupando l'India centro-occidentale (odierni Gujarat meridionale, Sindh, Maharashtra, Rajasthan e Madhya Pradesh) e dando vita, nel 35 d.C. alle Satrapie Occidentali, un sistema di Regni indipendenti fino al 405 d.C. L'Impero Shatavahana (Andhra) controlla l'India centrale nella regione dell'odierno Maharashtra e Andhra Pradesh.

Inizio della creazione dei Purāna (racconti) in sanscrito popolare con lo scopo di evangelizzare tutta la società hindu (anche le caste inferiori e le donne). Si definisce la canonizzazione della letteratura religiosa hindu che si differenzia in due gruppi: la Śruti (Veda, Brāhmana, Āranyaka, Upanisad) e la Smrti (lett. "ricordo") costituita da 6 Vedānga principali (Kalpa, Śiksā, Nirukta, Chandas, Jyotisa, Vyakārana), 4 Vedānga secondari (Purāna, Dharmaśāstra, Nyāya, Mīmāmsā) e 2 poemi epici (Mahābhārata, che racchiude il Bhagavadgītā, Rāmāyana).

100 d.C.

Si riunisce il secondo dei due 4° Concili Buddhisti, indetto dal sovrano dell'Impero Kushan allo scopo di arricchire i commenti filosofici dell'Abhidharma. Viene formalizzata la dottrina Sarvāstivāda attraverso la redazione degli Āgama e del Mahā-Vibhāshā (“grande esegesi”). Siccome i Theravāda disertano il concilio in segno di protesta verso la dottrina Sarvāstivāda, considerata non autentica, il concilio di Kushana è detto anche “dei monaci eretici”; tuttavia la traduzione del canone Sarvāstivāda in sanscrito (lingua santa del Brahmanesimo in India), contestata dai Theravāda, consentirà una larga diffusione delle dottrine buddhiste. All'interno della scuola  Sarvāstivāda si sviluppa la dottrina Mahāyāna ("grande veicolo"), che valorizza le scritture dei Parjnaparamita Sutra emerse in ambito Sarvāstivāda.

Umāsvāti (135 ca.–219 ca.) scrive il Tattvārtha Sūtra, testo fondamentale del Giainismo, riconosciuto da entrambe le sette Digambara e Shvetambara.

240 – 467

Sri-Gupta fonda la dinastia Gupta, probabilmente originaria del Bengala. L'Impero Gupta estende i suoi domini quando Chandragupta I sposa Kumarâ Devî, principessa del Regno di Magadha diventando il primo Maharajadhiraja ("re dei re"). Sotto Chandragupta II l'Impero raggiunge

la massima espansione, estendendosi da una costa all'altra: combatte contro i Saci e i Kushan espandendosi ad ovest, si allea con il regno del Deccan dando la figlia in sposa al Re Rudrasena II della dinastia Vakataka dell'India centrale e sconfigge i Vanga del Bengala. Sotto di lui le arti, le scienze e la cultura trovano la loro massima fioritura e si parla del suo regno come dell'Età dell'Oro della cultura indiana (il poema epico Mahābhārata trova qui la sua forma definitiva). Il celebre poeta Kalidasa ha probabilmente vissuto alla sua corte. Skandagupta è l'ultimo dei grandi sovrani Gupta.

La scuola buddhista dei Mahāyāna diventa egemone e fonda l'università buddhista di Nālandā che costituisce l'autorità principale del buddhismo indiano anche dopo la caduta dell'Impero per opera degli Unni.

Dinastia Gupta:

Sri-Gupta       240-280

Ghatotkacha       280-319

Chandragupta I       319-335

Samudragupta       335-375

Chandragupta II  (Epoca d'Oro)      375-413

Kumaragupta I       413-455

Skandagupta       455-467

Pûrugupta       467-472

Narasimhagupta I Baladitya       472-473

Kumaragupta II       473-476

Budhagupta    476-495 ?

IV sec. circa

Si compie lo sviluppo delle darśana ("punti di vista"), sei metodi di interpretazione della letteratura sacra, armi teoretiche che i Brahmani hindu contrappongono alle interpretazioni di Buddhismo e Giainismo, considerate eterodosse perché non riconoscono il carattere eterno dello Śruti. Le 6 scuole hindu sono: Mīmamsā, Vedānta, Nyāya, Vaiśesika, Yoga e Sāmkhya.

V sec. circa

Nell'India orientale compare il Buddhismo Vajrayāna ("veicolo di diamante"), detto anche Buddhismo tantrico per via dell'introduzione di nuove pratiche (upaya) desunte dal Tantra induista. Dapprima praticato da yogi ascetici, si afferma nel corso dei successivi secoli e viene riconosciuto da importanti istituzioni buddhiste come le università di Nālandā e Vikramaśīla.

I Purāna vengono messi per iscritto.

510

Gli Unni Bianchi di Toramana riescono a penetrare da nord-est nell'Impero Gupta comandato da Budhagupta e pongono fine alla dinastia Gupta, che continua a regnare in aree ristrette del Bengala settentrionale e nella valle del Narmada fino al 590 circa, quando Shashanka, un vassallo dell'Impero, ne rileva l'autorità fondando un Regno che dura circa 40 anni prima di essere rovesciato dalla casata degli Harsha Vardhana. L'India si frammenta in numerosi regni hindu che restano separati fino all'arrivo dei musulmani.

VI – VIII sec.

Nascita di numerosi regni concorrenti. Nel sud dell'India emergono i Regni dei Chalukya e dei Pallava, in lotta tra loro. Coi Pallava si alleano il Re dello Sri Lanka e i Chera del Kerala mentre coi Chalukya si schierano i Pandya. Il Regno del Re Harsha Vardhana controlla il nord del subcontinente indiano fino alla morte del sovrano, quando passa nelle mani della dinastia Pratihara. Negli odierni Bihar e Bengala si afferma l'egemonia dei Pala, che dura fino alla fine del XII sec. Nel Rajasthan si afferma invece la dinastia Rajput che si allarga verso il nord ocucpando buona parte dell'India settentrionale.

Sviluppo del Tantrismo (soprattutto grazie alla dinastia Pala), un insieme di dottrine che scelgono la corporeità come strumento di liberazione. La correlazione tra macro e microcosmo, affermata già nelle Upanisad, rende possibile lo sviluppo di tecniche per accedere all'energia divina, presente nel proprio corpo e nelle cose, e raggiungere quindi la liberazione mediante il corpo e la vita.

VIII – XI sec.

Incursioni Arabe. Nel 711 il califfo Umayyad di Damasco invia una spedizione comandata da Muhammad Bin Qasim nel Belucistan e nel Sindh che però fallisce nello stabilire un regno islamico stabile nella regione. Nell'anno 1000 Mahmud di Ghazna riesce a conquistare l'egemonia nel Punjab e stabilisce una base di partenza per le future incursioni a est che lo portano ad affrontare vittoriosamente vari sovrani locali  hindu (i raja di Lahore e Delhi) e ad espugnare varie roccaforti (Bhavan, Thansar, Mathura, Bindraban, Kannauj, il saccheggio del tempio-fortezza di Somnath) oltre a espugnare la colonia musulmana di Multan con il pretesto di colpire la fede Sciita ritenuta eretica. Si tratta per lo più di incursioni a scopo di razzia, tutt'al più si limita ad esigere la conversione all'Islam del sovrano e a farne un vassallo del Sultanato di Ghazna.

1187

L'Impero Hoysala, fondato verso la fine del X sec. come stato vassallo dell'Impero Chalukya, si rende indipendente grazie alle conquiste militari di Vishnuvardhana che, nel 1116, strappa Gangavadi ai Chola e stabilisce il suo dominio nell'odierno Karnataka. Nell'India meridionale altre tre entità lottano per l'egemonia: i Pandya, i Kakatiya e i Seuna Yadavas di Devagiri.

1193

I Turchi di Muhammad bin Bakhtiyar Khilji incendiano l'università di Nālandā, conquistano Bihar e rovesciano l'Impero Pala. Il buddhismo Vajrayāna e Mahāyāna si estingue in India; i monaci si rifugiano sull'Himalaya, roccaforte della scuola Tibetana, e a Lanka, roccaforte della scuola Theravāda. L'Islam prende gradualmente piede sospinto dalla forza militare delle incursioni arabe.

XIII–XVI sec.

In seguito alle campagne di conquista di Muhammad di Ghur che, tra il 1175 e il 1203 gli valsero il controllo di Ghazni, Multan, Sindh, Lahore e Delhi, il suo luogotenente Qutb-ud-Din Aibak, dopo la morte del Sultano, prende possesso dei territori indiani e viene in seguito nominato Sultano. Ha così inizio la dinastia dei Mamelucchi (da mamluk, "schiavo nato per liberare i genitori"), prima dinastia del Sultanato di Delhi. Nel 1290 la dinastia dei Mamelucchi cade sotto i colpi dei raja confinanti intenzionati a riconquistare i territori perduti. Gli subentra la dinastia dei Khilji che sotto Ala-ad-Din Khilji respinge le invasioni dei Mongoli (cominciate nel 1303) e estende i domini del Sultanato verso sud a scapito del Regno di Kakatiya e dell'Impero Seuna raggiungendo i Pandya nel Tamil Nadu. Alla morte di Ala-ad-Din Khilji nel 1313 la dinastia Khilji declina a favore di quella dei Tughlak, in carica dal 1320 al 1413, che strappa Mathura (Madurai) ai Pandya. Seguono i Sayyid (1414-1451) e i Lodi (1451-1526). L'epopea del Sultanato di Delhi tramonta a causa del fallimento nell'instaurare un potere stabile nell'India del sud.

Sultani di Delhi:

Dinastia Mamluk--------------------------------------------

Qutb-ud-din Aibak               1206-1210

Aram Shah               1210-1211

Shams ud din Iltutmish               1211-1236

Rukn ud din Firuz                         1236

Raziyyat-ud-din Sultana               1236-1240

Muiz ud din Bahram               1240-1242

Ala ud din Masud               1242-1246

Nasir ud din Mahmud               1246-1266

Ghiyas ud din Balban               1266-1286

Muiz ud din Qaiqabad                1286-1290

Dinastia Khilji-----------------------------------------------

Jalal ud din Firuz Khilji                1290-1296

Alauddin Khilji                1296-1316

Qutb ud din Mubarak Shah                1316-1320

Khusro Khan-------------------------------------------------

Khusro Khan                      1320-1321

Dinastia Tughlaq---------------------------------------------

Ghiyath al-Din Tughluq                 1321-1325

Muhammad bin Tughluq                 1325-1351

Mahmud Ibn Muhammad               marzo 1351

Firuz Shah Tughluq                 1351-1388

Ghiyas-ud-Din Tughluq II                 1388-1389

Abu Bakr Shah                 1389-1390

Nasir ud din Muhammad Shah III                 1390-1393

Sikander Shah I    marzo–aprile 1393

Nasiruddin Mahmud Shah                 1393-1394

Nusrat Shah                 1394-1398

Dinastia Lodi-------------------------------------------------

Bahlul Lodi                 1451-1489

Sikandar Lodi                 1489-1517

Ibrahim Lodi                 1517-1526

1337

Harihara I, sovrano dei territori a sud del fiume Tungabhadra, è il fondatore dell'Impero Vijayanagara, che in breve tempo conquista l'intero territorio dell'India meridionale (sotto il comando del Raja Harihara Raya II della dinastia Sangama) e diventa l'impero più potente della storia dell'India del sud.

Casate regnanti a Vijayanagara:

Dinastia Sangama    1336-1485

Dinastia Saluva    1485-1505

Dinastia Tuluva    1491-1570

Dinastia Aravidu    1542-1646

1343

Dopo aver resistito a lungo alla pressione del Sultanato di Delhi nonostante il saccheggio della propria capitale Halebidu per ben due volte ad opera dei Khilji e dei Tughlak, alla fine il Re Veera Ballala III dell'Impero Hoysala viene ucciso durante una battaglia contro il Sultanato di Mathura (recente conquista dei Tughlak) e i territori dell'Impero vengono incorporati nel nascente Impero Vijayanagara.

1347

Zafar Khan, un governatore provinciale turco sotto i Tughlak, si ribella e viene proclamato Sultano col nome di Ala-ud-Din Bahman Shah. Fondazione del Sultanato di Bahmani, situato nel nord del Deccan (regione centro-meridionale dell'India), che si contende il controllo dell'India meridionale con l'Impero Vijayanagara.

1398

Tamerlano compie un'incursione da Samarcanda e saccheggia Delhi.

1424 – 1446

Il Raja Deva Raya II, il più abile della dinastia Sangama, invade l'isola di Lanka e sottomette il re di Pegu e Tenasserim (l'attuale Birmania). Verso la fine del secolo XV l'Impero Vijayanagara entra in una fase di instabilità geopolitica di breve periodo ma successivamente riesce a ripristinare la sua autorità sulla regione resistendo alle pressioni dei Sultanati del Deccan ed estendendo il dominio alla regione dei Kalinga (l'odierno Orissa).

1498

I Portoghesi approdano nel Kerala con Vasco da Gama.

Guru Nanak Dev ji fonda la religione Sikh verso la fine del 1400. Il Sikhismo non riconosce il sistema delle caste e rifiuta l'adorazione degli idoli, le cerimonie e le superstizioni. Uomo e donna hanno la medesima anima e il loro rapporto è di assoluta uguaglianza.

1510

I Portoghesi conquistano Goa nel 1510, Diu nel 1535, Daman nel 1559 e una serie di territori costieri minori e piccole isole, dando forma all'India Portoghese, un territorio di 3733 km2 con capitale Panaji che avrà il monopolio dei commerci per più di un secolo, fino a quando arriveranno gli Olandesi e gli Inglesi nella prima metà del 1600. Nel 1962 gli ultimi possedimenti saranno annessi all'India.

1520 ca.

Il Sultanato di Bahmani si frantuma in cinque regni musulmani: Bijapur, Ahmednagar, Berar (indipendenza nel 1490), Bidar (nel 1492) e Golconda (nel 1512). Sono i Sultanati del Deccan, in contesa con l'Impero Vijayanagara.

1526

Con la vittoria di Babur contro il Sultano di Delhi, Ibrahim Lodi, a Panipat ha inizio la dinastia Mughal che arriverà a controllare virtualmente l'intero subcontinente. Dopo la notevole esperienza di conquista del pashtun Sher Shah Suri, che sconfigge Humayun a Chausa (1539) e Kannauj (1540) e cattura Delhi e Agra, sotto Akbar l'Impero arriva a comprendere tutto il Bengala, il Gujarat e i Principati Rajput; la capitale ha sede a Fatehpur Sikri. Si sviluppa lo stile indo-islamico nell'arte e nell'architettura, di cui è esempio il Taj Mahal, fatto costruire dall'Imperatore Shah Jahan tra il 1632 e il 1654. Dopo la morte di Aurangzeb ha inizio la lenta agonia dell'autorità dell'Impero che terminerà solo nel 1857 con l'Ammutinamento Indiano. Il saccheggio di Delhi ad opera del persiano Nadir Shah nel 1739 ne è la prova. Col tramonto dell'Impero Mughal si spegne l'ultima forza unificatrice dell'India e si apre l'epoca della colonizzazione europea.

Dinastia Mughal:

Babur    1527–1530

Humayun    1530–1556

(dinastia Suri)--------------------------------

Sher Shah Suri    1540–1545

Islam Shah Suri    1545–1554

(restaurazione)-------------------------------

Humayun     1555–1556

Akbar    1556–1605

Jehangir    1605–1627

Shah Jahan (costruz. del Taj Mahal)    1627–1658

Aurangzeb    1658–1707

1565

I Sultanati del Deccan, unitisi in coalizione contro l'Impero Vijayanagara, sconfiggono l'Impero nella battaglia di Talikota, uccidono il raja e saccheggiano la capitale. Declino dell'Impero Vijayanagara, l'ultimo grande impero hindu dell'India meridionale: nel 1646 ciò che rimane dei territori imperiali viene conquistato dagli eserciti di Bijapur e Golconda e i principali Stati vassalli (il Regno di Mysore e i Regni Nayak di Keladi, Madurai, Tanjore, Chitradurga e Gingee) si dichiarano indipendenti.

Inizio 1600

Il 31 dicembre 1600 la Regina Elisabetta I concede il monopolio del commercio nell'Oceano Indiano alla società commerciale

londinese British East India Company, che nel 1612 stabilisce il suo primo insediamento in Surat, nel Gujarat. Con il permesso dei Gran Mogol, gli imperatori Mughal di Delhi, entro la fine del XVII sec. i commercianti inglesi sono stabilmente insediati in Bombay, Madras e Calcutta e l'Inghilterra sviluppa le istituzioni civili e politiche che le garantiscano un dominio permanente sul territorio.

Nel 1604 Jean-Baptiste Colbert fonda la Compagnie Française des Indes Orientales allo scopo di competere con gli Inglesi e gli Olandesi per il monopolio dei commerci nell'Oceano Indiano. Il Re Luigi XIV concede alla Compagnia il monopolio sui commerci negli Oceani Indiano e Pacifico per 50 anni. Nel 1602 gli Olandesi fondano la Vereenigde Oostindische Compagnie (VOC). Autorità coloniale indiscussa nell'Oceano Pacifico e nell'estremo oriente asiatico, ha il controllo delle coste di Ceylon e della Coromandel Coast indiana. La Danimarca controlla il Bengala.

1654

I Francesi acquisiscono il controllo di Pondicherry (Pondichery) nel 1654, di Chandernagor nel 1690-92, di Mahe nel 1725 e Karikai nel 1739. Con la fondazione di Yanaon nel 1750 trova compimento l'India Francese: cinque possedimenti costieri per un totale di 500 km2 con capitale Pondichery. I possedimenti dell'India Francese sono oggetto di contese con l'Inghilterra e l'Olanda e cambiano spesso di mano fino al 1914 quando la Francia vede riconosciuti i suoi diritti sui territori.

1664

Bhonsle Shivaji, principe Marāthā della città di Bajapur, sconfigge l'Imperatore Mughal Aurangzeb e ottiene l'autonomia per la sua tribù, dando vita al Principato Marāthā. Approfittando dell'indebolimento dell'autorità Mughal, nel 1674 si proclama “Signore dell'Universo” e afferma la volontà di ricostituire un Regno hindu nel Maharashtra. Nel 1717 i Marāthā ottegono dai Mughal il controllo del Deccan, in seguito (1742-1771) invadono Malwa, Orissa e Bengala arrivando a controllare tutta l'India del sud. Tuttavia il sistema di potere dei Marāthā è fallace perché si basa sulle razzie, si inimica la popolazione e non riesce a instaurare un governo stabile.

1741

La politica della Compagnia Francese si fa sempre più aggressiva: attraverso alleanze coi Sovrani locali arriva, nel periodo della sua massima influenza (1741–1754), a controllare direttamente buona parte della costa est e indirettamente quasi l'intera India del sud.

1757

Nel 1756 il Nawab di Murshidabad Suraj-ud-Daula, favorevole ai Francesi e preoccupato per l'espansione del potere politico inglese, attacca Kolkata e la conquista. Sei mesi dopo Robert Clive, ufficiale dell'East India Company, riconquista Kolkata e con l'appoggio dello zio di Suraj, Mir Jafar, rovescia il sovrano nel giugno 1757 sconfiggendo l'esercito indo-francese nella battaglia di Plassey (Palashi), che segna il declino dell'autorità francese in India. La East India Company insedia Mir Jafar come Sultano del Bengala e acquisisce il controllo su gran parte del territorio con la forza governando direttamente o attraverso Principati fantoccio.

1769

La Compagnia Francese delle Indie Orientali viene sciolta e il Re Luigi XVI con un editto del 1770 ordina alla Compagnia di trasferire allo Stato i suoi beni, le proprietà e i diritti commerciali.

1761

I Marāthā vengono sconfitti dagli Afghani nella battaglia di Panipat e il Principato si frantuma in cinque Regni. Punjab e Delhi sono indipendenti e si sviluppa il potere politico del movimento Sikh, che dopo secoli di torpore arriva a sviluppare un sistema di 12 Regni Sikh in reciproca competizione. Iniziatore dell'egemonia Sikh è Guru Gobind Singh che crea il Khalsa (Esercito dei puri) col quale si ribella all'autorità dell'Imperatore Moghal Aurangzeb. Nel 1770 l'autorità dei Sikh si estende dall'Indo (a occidente) fino al fiume Yamuna (a est) e da Multan (a sud) a Jammu nel nord. Il sovrano Sikh più famoso è Ranjit Singh (1780-1839), che cercherà di unificare i vari Regni Sikh e di favorire la convivenza pacifica con hindu e musulmani.

1771

Warren Hastings diventa Governatore del Bengala. Il potere dei Mughal è ormai solo nominale mentre la vera minaccia è costituita dai Marāthā. Hastings la disinnesca diplomaticamente attraverso una serie di trattati con i sovrani locali (i Maharaja e i Nawab) e militarmente nella prima e nella terza guerra Anglo-Marāthā.

1770 circa - 1861: emissioni di Banche private, denomin. in Rupees (Annas):

- Bank of Hindostan (fondazione in Calcutta, 1770 circa);

- Bank of Bengal (uff. emissione in Calcutta, fond. 1809);

- Commercial Bank (uff. emiss. in Calcutta, fondaz. 1819);

- Calcutta Bank (fondaz. 1824);

- Bank of Bombay (fondaz. 1840).

Bank of Calcutta; The Bank of Ceylon; Bank of India; Bank of Madras; Bank of Mirzapore; Bank of Western India; Bengal Bank; General Bank; Government Bank; The Oriental Bank, poi Oriental Banking Corporation; The Union Bank; United Service Bank.

(vedi nota *1 al fondo per elenco completo)

 

Bank of Bengal, Bank of Bombay e Bank of Madras, di proprietà del governo al 20%, sono le Banche Provinciali.

1784

Il governo britannico vota la legge Indian Act che separa l'attività di governo dei territori indiani (che viene attribuito alla Corona) dall'attività commerciale (che resta in mano alla Compagnia). La Compagnia esercita l'autorità amministrativa in nome della Corona fino al 1857.

1814

Due anni di battaglie tra l'Inghilterra e i Gurkha determinano la formalizzazione dei confini del Nepal, che deve cedere le provincie di Kumaon e Shimla. Vengono creati dei reggimenti Gurkha, ancora oggi presenti nell'esercito indiano. L'inglese diventa la lingua ufficiale; sviluppo dell'industria estrattiva (carbone e ferro); coltivazione di thé, caffè, cotone; costruzione delle ferrovie; instaurazione del sistema degli Zamindar.

1849

Anche il Punjab cade sotto il controllo britannico dopo le due guerre contro i Sikh.

1857

Dato che per caricare i fucili occorre staccare con un morso l'estremità della cartuccia, la voce secondo cui per lubrificare i proiettili viene usato del grasso animale (siccome non si sa di quale animale si tratti gli hindu temono sia la vacca mentre i musulmani il maiale) provoca l'Ammutinamento Indiano il 10 maggio nelle caserme di Meerut. 47 battaglioni del Bengal Army occupano Delhi e assediano la residenza britannica a Lucknow per 5 mesi provocando la morte per denutrizione e malattie di quasi tutti gli assediati. Quando il potere britannico viene ripristinato le competenze amministrative vengono trasferite dalla Compagnia alla Corona e cessa l'autorità formale dei Mughal. Tre anni dopo i possedimenti della Compagnia vengono trasferiti alla Corona.

1861: Paper Currency Act:

- prima emissione con dicitura “Government of India”, denomin. in Rupees (Annas);

- le banche private perdono la licenza governativa di emissione;

- le Presidency Banks possono prendere accordi con la Segreteria di Stato per la gestione di valuta. La licenza di gestione viene revocata nel 1867 e diventa esclusiva delle zecche, delle ragionerie generali e della Direzione Amministrativa Valutaria.

 

1874-1946: emissioni dell'amministrazione francese denomin. in Roupies, dicitura “Banque de l'Indo-Chine – Pondichery”; circolano fino al 1954.

 

1882-1959: emissioni dell'amministrazione portoghese denomin. in Rupias e Escudos. Diciture: “Junta da Fazenda Publica” (1882); “Governo Geral do Estado da India” (1883-1889); “Banco Nacional Ultramarino – Nova Goa” (1906-1938); “India Portuguesa” (1945); “India Portugues” (denom. in Escudos; 1959). Circolaz. fino 1951

 

1876: la Banca del Principato di Jammu e Kashmir emette una serie di banconote in Rupees (Annas) (“Sri Kar” - “buoni del tempio”) che ritira poco dopo.

1874

Il 1° gennaio, con il Government of India Act, il governo britannico scioglie la Compagnia delle Indie Orientali.

1885

Allan Octavian Hume fonda l'Indian National Congress.

1914

Con l'Accordo di Simla l'Inghilterra dichiara il Tibet indipendente dall'Impero Cinese e formalizza i confini settentrionali dell'India britannica: l'accordo con il Tibet indipendente prevede l'annessione all'India delle regioni dell'Aksai Chin nel Ladakh nord-orientale (a nord-ovest), dell'Arunachal Pradesh e del Sikkim (a nord-est). La Cina non riconosce l'annessione.

1918

In seguito all'intensa partecipazione indiana al fianco dell'Inghilterra nella Prima Guerra Mondiale, il nazionalismo si intensifica sotto la bandiera dell'Indian National Congress e la leadership di Mohandas Karamchand Gandhi, fautore della rivolta non-violenta (satyagraha) contro l'autorità britannica.

Viene promulgato il Rowlatt Act, legge che consente, in situazioni di emergenza, di imprigionare senza processo gli indiani sospettati di sedizione. Nell'aprile 1919, ad Amritsar, i soldati sparano sulla folla disarmata durante un raduno di protesta.

1918: le Banche dei Principati di Dhrangadra e Hyderabad emettono banconote in Rupees (Annas); a differenza di quelle di Drangadhra, le emissioni di Hyderabad (“Osmania Sicca”) hanno discreta circolazione (vengono demonetizzate nel 1959). Nel 1932 viene recuperato un carico di banconote di Hyderabad da 5, 10 e 100 Rupees da una nave affondata al nord della Francia, le quali vengono sovrastampate e vendute come souvenir (sono non-circolate ma macchiate d'acqua).

 

1921: le Presidency Banks si fondono nella Imperial Bank of India, banca commerciale che funge da banca governativa fino al 1935 (inauguraz. della RBI).

1935

Il Government of India Act sviluppa il federalismo nel Raj Britannico: concede larga autonomia alle varie Provincie e le riorganizza; stabilisce dei principi per il coordinamento tra territori della Corona e Principati; introduce elezioni generali allargando sensibilmente il suffragio; stabilisce una Corte Federale. Come effetto del Government of India Act, il 1° aprile 1937 la Birmania viene separata dall'India e diventa una colonia autogovernata.

Il National Congress ottiene la maggioranza in molte provincie e vengono promulgate le legislature provinciali.

1934: Reserve Bank of India Act: istituzione della  Reserve Bank of India, che rileva le funzioni della Direzione Amministrativa Valutaria e i depositi governativi e il debito pubblico dalla Imperial Bank of India. Inizialm. privata, viene nazionalizzata nel 1949.

1937: prima emissione della RBI, denom. Rupees (Annas).

 

1938: emissione di serie denom. in Rupees destinate alla circolazione in Birmania.

1939

In cambio dell'appoggio indiano allo sforzo bellico nel conflitto mondiale, l'Inghilterra, propone un piano per concedere l'indipendenza a guerra terminata. Il Congress Party (Jawaharlal Nehru) ritiene che il piano non salvaguardi l'unità nazionale, la Muslim League (Mohammed Ali Jinnah) al contrario mira ad uno Stato islamico indipendente.

1942

Campagna giapponese nel Golfo del Bengala. La flotta nipponica, in appoggio alle truppe di invasione in Birmania, sconfigge la marina inglese di stanza a Ceylon e arriva a minacciare le coste bengalesi paralizzando l'attività degli alleati nell'Oceano Indiano. Verso metà aprile le truppe giapponesi, avendo ottenuto la ritirata precipitosa degli Inglesi dal Golfo, fanno ritorno in patria.

Emissioni d'emergenza di buoni di cassa denominati in Rupees (Annas e Paise) da parte di vari Principati per supplire alla  mancanza di circolante dovuta alla guerra: Balwan; Bikaner; Bundi; Chuda; Dhar; Gondal; Indergadh; Jaisalmeer; Jasdan; Junagadh (Soruth); Mangrol; Nawalgarh; Rajkot; Sailana; Sitamau; Tonk; Vithalgadh.

 

1943: falsificazioni giapponesi di alta qualità (specialm. 10 rs. a firma C.D. Deshmukh): la RBI ridisegna la filigrana, sostituisce il profilo di Re Giorgio VI con un ritratto frontale e introduce il filetto di sicurezza.

 

Emissione di tre banconote con la dicitura “Azad Hind Bank” (“Banca Indiana Libera”): non sono valuta legale ma probabilmente ricevute di donazioni offerte all'”Indian Freedom Movement”, movimento politico fondato da Subhas Chandra Bose in Singapore.

Agosto 1946

La Muslim League indice il “Direct Action Day” a Kolkata, che provoca un massacro di hindu e conseguenti rappresaglie contro i musulmani.

1946: il governo del Principato di Kutch prepara una serie di banconote denominate in Koris che però non entrano in circolazione.

1947

Per scongiurare il rischio di guerra civile tra hindu e musulmani l'Inghilterra concede l'indipendenza e con l'Indian Independence Act viene decisa la scissione del paese in due Stati: uno hindu e uno musulmano. La “partition” dell'India è segnata da migrazioni di massa e stragi religiose. Il 14 agosto nasce lo Stato Musulmano del Pakistan, formato dalle provincie del nord-ovest, il Sindh e il Punjab ovest, insieme al Bengala est (dal 1971 Bangladesh). Il 15 agosto anche l'India è indipendente. La sua Costituzione entra in vigore il 26 gennaio 1950.

1948

Il 30 gennaio Gandhi, unico leader politico a propugnare la tolleranza religiosa, è ucciso da un integralista hindu.

In ottobre un esercito irregolare Pathan (pakistano) entra nel Principato di Jammu e Kashmir e cerca di conquistare Shrinagar nell'intento di annettere il Kashmir al Pakistan. L'India invia truppe a Shrinagar e scoppia la prima guerra indo-pakistana. In seguito all'invasione, il Maharaja hindu decide di unirsi all'India. Il 21 aprile le Nazioni Unite, con la risoluzione 47, divide il Kashmir in territori amministrati dal Pakistan (zone settentrionali e occidentali) e dall'India (meridionale, centrale e nord-orientale).

1950

In seguito all'invasione cinese del Tibet si apre la contesa diplomatica con la Cina per i territori di confine settentrionali.

1954: vengono reintrodotte le denominazioni “pesanti” da 1.000 rs., 5.000 rs e 10.000 rs. ma nel 1967 vengono ritirate a causa dello stallo dell'economia.

 

1955: la Imperial Bank of India diventa State Bank of India.

 

Settembre 1955: Indian Coinage Act, la Rupia viene decimalizzata e dal sistema in Annas si passa al Naye Paise, in vigore dal 1 aprile 1957 al 1 giugno 1964. Per familiarizzare con il concetto decimale sul retro delle emissioni del 1957 e 1963 c'è la moneta da 1 rupia con la dicitura “100 Naye Paise” in hindi. Dal 1964 sistema Paise.

 

1959: emendamento al Reserve Bank of India Act che delibera l'emissione di valuta regionale per la circolazione al di fuori dei territori dell'India (ritirate intorno alla metà degli anni '60; demonetizzate nel 1970 circa):

- “rupie del Golfo”, emissione regionale di alcune serie denominate in Rupees con dicitura Government of India e Reserve Bank of India per la circolazione nelle zone del Golfo Persico. Prefisso “Z” frazionale (#R1: Naye Paise; #R2-R4: Paise);

- “rupie Haj”, emissione regionale senza data di una serie da 10 e 100 Rupees (Paise) per la circolazione in Arabia Saudita, con dicitura Reserve Bank of India e la scritta “HAJ” sul fronte, destinate ai pellegrini musulmani alla Mecca. Prefisso del numero seriale “HA” (#R5-R6).

1949 – 1954

I territori dell'India Francese entrano gradualmente nella Repubblica dell'India: Chandernagor vota l'annessione nel 1949 mentre Pondicherry, Karikal, Yanaon e Mahe inizialmente formano l'Unione di Pondicherry ed entrano in seguito a far parte dell'India nel 1954.

1961

L'India invade ciò che rimane dei territori dell'India Portoghese (Goa, Daman e Diu) e li annette nel 1962.

1962

Guerra sino-indiana: in ottobre la Cina invade le regioni dell'Assam e del Ladakh settentrionale penetrando nel territorio indiano e minacciando il Bengala. In novembre l'esercito cinese, avendo compiuto l'occupazione dell'Aksai Chin, vero oggetto dell'operazione-lampo, si ritira dall'Assam conservando il controllo del nord-est del Ladakh.

1964

Muore Jawaharlal Nehru, leader storico del Congress Party. Gli succede sua figlia Indira Gandhi che, a parte la parentesi di governo del Janata's People's Party, governa il paese per 20 anni non senza derive dittatoriali come la dichiarazione dello Stato d'Emergenza nel 1975.

1965

Con l'Operazione Gibilterra, il Pakistan attua un piano di infiltrazione di forze speciale nel Jammu e Kashmir allo scopo di fomentare rivolte secessioniste nelle regioni controllate dall'India. Ciò provoca la Seconda guerra indo-pakistana, che dura 5 settimane e si conclude grazie a un nuovo intervento delle Nazioni Unite (Dichiarazione di Tashkent).

1971

La terza guerra indo-pakistana scoppia in seguito all'emergenza umanitaria nel Pakistan orientale (attuale Bangladesh). L'esodo di massa dei bengalesi verso l'India favorisce un piano per appoggiare il movimento indipendentista del Bangladesh dal Pakistan occidentale che porta al conflitto. Dopo 2 settimane di scontri le truppe pakistane si arrendono e il bangladesh dichiara l'indipendenza dal Pakistan.

1984

Indira Gandhi viene assassinata dalle sue guardie del corpo Sikh dopo aver ordinato all'esercito di sgomberare dal Tempio d'Oro di Amritsar i radicali Sikh che chiedevano uno Stato indipendente (il Khalistan). Le succede suo figlio Rajiv Gandhi, a sua volta ucciso da un kamikaze del Liberation Tigers of Tamil Eelam (LTTE, o “Tigri Tamil”) nel 1991, durante una campagna elettorale nel Tamil Nadu.

1990

Con la President's Rule il governo statale del Jammu e Kashmir è sciolto e trasferito sotto il controllo diretto di Delhi. Le prerogative di autogoverno della regione vengono ripristinate nel 1996 in seguito alle elezioni vinte dal National Conference Party, favorevole all'integrazione con l'India.

1992

Si assiste ad una recrudescenza delle tensioni religiose e separatiste. In dicembre fondamentalisti hindu, istigati dal Bharatiya Janata Party (BJP), distruggono la moschea Babri scatenando nel nord violenti scontri coi musulmani mentre l'escalation di violenza nel Kashmir aumenta le tensioni tra India e Pakistan.

1998

Prende piede il BJP che propugna una politica integralista e guerrafondaia; il suo leader e Primo Ministro Vajpayee fa esplodere nel deserto del Rajastan cinque testate nucleari a titolo dimostrativo.

1999

Quarta guerra indo-pakistana (guerra di Kargil): truppe pakistane e ribelli del Kashmir occupano la regione del Kargil contando sul deterrente delle armi nucleari. L'India tuttavia reagisce su larga scala e la pressione internazionale costringe il Pakistan a ritirare le sue truppe dal Kargil.

2008

Il 26 novembre l'India, in particolar modo Mumbai, viene colpita da una violenta serie di attentati di matrice islamica.

 

 

 

     

 

*1 – ELENCO DELLE BANCHE PRIVATE DELL'INDIA CHE EMETTONO BANCONOTE (DAL 1770 CIRCA AL 1861):

Fonte: Reserve Bank of India (www.rbi.org.in/currency/museum/index.html)

 

Fondazione

Fallimento ()

Fusione ()

Banca

(in neretto le Presidency Bank)

Luogo

1720

1770

Bank of Bombay

Bombay

1770

1832

Bank of Hindostan

Calcutta

1773

1775

General Bank of Bengal and Bihar

Calcutta

1784

1791

Bengal Bank

Calcutta

1786

1791

General Bank of India

Calcutta

1788

Sconosciuto

The Carnatic Bank

Sconosciuto

1806

1920

Bank of Calcutta (Bank of Bengal dal 1808) – fusa nella Imperial Bank of India

Calcutta

1819

1828

The Commercial Bank

Calcutta

1824

1829

The Calcutta Bank

Calcutta

1828

Sconosciuto

Bank of India

 

1829

1848

The Union Bank

Calcutta

1833

Sconosciuto

The Government Savings Bank

Calcutta

1833

1866

The Agra & United. Service Bank Ltd. (prima The Agra Bank, poi The Agra and Masterman's Bank, Londra)

Agra

1835

1837

The Bank of Mirzapore

Mirzapur

1836

oggi

Bank of India (London)

 

1840

1859

North Western Bank of India

Mussoorie

1840

1920

Bank of Bombay (rifondata nel 1868) – fusa nella Imperial Bank of India

 

1841

1842

Bank of Asia

Londra

1841

1849

The Bank of Ceylon (rilevata dalla the Oriental Banking Corporation)

Colombo

1842

oggi

The East India Bank, London

 

1842

1884

The Oriental Bank Corporation (prima Bank of Western India)

Bombay

1842

1863

The Agra Savings Fund

Agra

1843

1920

Bank of Madras – fusa nella Imperial Bank of India

Madras

1844

Sconosciuto

Delhi Bank Corporation Ltd.

Delhi

1844

1850

The Benares Bank

Banaras

1844

1893

Simla Bank Ltd.

Simla

1845

1866

The Commercial Bank of India

Bombay

1845

1851

The Cownpore Bank

Kanpur

1846

≈ 1862

Dacca Bank (fusa nella Bank of Bengal)

Dacca

1846

1894

Uncovenanted Service

Agra Bank Ltd.

1852

oggi

London Bank of Australia & India

Agra

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*2 – Mappa dei Regni Indiani dell'epoca proto-storica:

(fonte: http://en.wikipedia.org/wiki/Kingdoms_of_Ancient_India)

1846

1894

Uncovenanted Service

Agra Bank Ltd.

1852

oggi

London Bank of Australia & India

Agra

1852

1855

Chartered Bank of Asia

Londra

1853

 

Chartered Mercantile Bank of India, London & China

Londra

1853

 

Chartered Bank of India, Australia and China

Londra

1854

1857

The London and Eastern Banking Corp.

Londra

1854

 

The Comptoir D'Escompte of Paris

Parigi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


*3 – Mappa dei possedimenti europei in India 1501–1739:

(fonte: http://en.wikipedia.org/wiki/Battle_of_Plassey)

Last Updated (Ultimo aggiornamento di questa sezione) 25.3.2012.Contatore visite